L'IGNORANZA NON AMMETTE LA LEGGE
Totò, in "Miseria e nobiltà", faceva lo scrivano pubblico: la gente non sapeva scrivere, e afferma: "Viva l'ignoranza!". L'ignoranza difendeva la gente dall'oppressione del potere, il quale, per farsi obbedire, doveva usare la violenza. Nei limiti in cui girava cultura, si formava, come dice il politologo Mosca, la "formula politica", che, con il lavaggio del cervello, imponeva regole che permettevano al potere di comandare senza usare la forza. Per questo la civiltà borghese ha favorito cultura, legge e scolarizzazione. La cultura ha portato alla "formula politica" della globalizzazione. Io, da prof. di Filosofia, cercavo, con l'esercizio critico, di demolire i filosofi di cultura e potere (Platone, S. Agostino, Cartesio, Kant, Hegel, Marx ecc.) e di valorizzare quelli della libertà istintiva.
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