I BUONI E I CATTIVI
Contro questo dogma, creato dal cristianesimo, Nietzsche si dichiarò "immoralista". In realtà una morale l'aveva, come me, ma opposta alla distinzione buoni-cattivi. Tale distinzione prima del cristianesimo a livello etico non esisteva (in Socrate, ma senza l'ascetico altruismo cristiano). "Buono" vuol dire essere "utile" agli altri, supporre che né tu e né gli altri sappiate badare a voi stessi, diventare schiavi degli altri. Chi nega questa bontà, perché spregevole indifferenza tra le persone, incapacità di badare a se stessi, schiavitù verso gli altri, viene definito "cattivo". Chiunque usi la dicotomia buono-cattivo usa la morale cristiana senza rendersi conto di usarla. Ma esiste un'altra morale, basata sul giusto-ingiusto, per cui saper badare a sé, sentirsi molto diverso e indipendente è il valore morale.
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