KEAN E IL RAZZISMO
Nell'Avanspettacolo anni '50 e '60, se un attore non piaceva, o perché non bravo o perché antipatico, i fischi, i "buu" e i pomodori tirati addosso si sprecavano. Se ci fosse stato un attore di colore, l'idiozia anti-razzista odierna avrebbe parlato subito di razzismo. L'anti-razzismo odierno è la punta più fanatica e ideologica del presunto obbligo della fratellanza universale cristiana o dell'affarismo della globalizzazione. L'uguaglianza dell'Umanità è diventata una religione. Kean ha preso dei "buu" perché ha esultato in modo provocatorio, andandosi a mettere a gambe e braccia larghe sotto la curva dei tifosi cagliaritani. Tant'è che anche Bonucci l'ha ripreso, ma pure Bonucci è finito nel mirino degli anti-razzisti, soprattutto quelli di colore, che ormai fanno le vittime a priori. Non mi sembra che prima di tale episodio ci fossero stati dei "buu" razzisti nei confronti di Kean. In ogni caso mostrare antipatia per un giocatore, una squadra, perfino una razza, non è razzismo, il razzismo è dichiarare la superiorità di una razza, distruggere i beni delle razze ritenute inferiori, massacrarle, aggredirle fisicamente. L'antipatia, personale o popolare, è un diritto che spiace solo a chi ha già stabilito che l'Umanità debba essere Una e indivisibile, come Dio. Io sono ateo anche in questo.
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