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venerdì 20 settembre 2019

MUSICA, DROGA E RAZIONALITA' CIVILE 

La musica è essenziale nella tragedia, perché nel tragico si viene posseduti dalla vita: ebbrezza sensuale o malinconica che sia, la musica è l’arte che meglio riflette questo venire posseduti dalla vita, è la più dionisiaca e tragica tra le arti, essa guida le stesse altre arti (e anche in questo Nietzsche è figlio del Romanticismo): “L’arte dionisiaca..si fonda sul giuoco con l’ebbrezza, con il rapimento..che portano l’individuo all’oblio di sé nell’ebbrezza” (F. Nietzsche - “La visione dionisiaca del mondo” 1). Più che l’oblio di sé, l’ebbrezza è la dimenticanza della razionalità, delle convenzioni sociali, un sentire entusiasta se stesso al massimo grado, al punto di esistere solo nell’attimo e quindi nella dimenticanza di tutto, più che di se stesso. E’ pura gioia: se la droga non fosse letale, si potrebbe dire che somiglia alla musica. Nella diffusione della droga c’è anche da chiedersi quanto essa sia la ribellione a una società in cui bisogna essere controllati razionalmente fino al punto di non sentirsi più vivi. La droga è la reazione dionisiaca alla razionalità moderna, se non riducesse a larve e non portasse alla morte non voluta, sarebbe migliore della razionalità, che rende i vivi dei cadaveri che spesso vengono chiamati “bravi cittadini”.

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