L'AUTORITARISMO DELLA SCIENZA
“La scienza impartisce continuamente ordini, per esempio per la salute e per l’educazione: essa li motiva indicando le conseguenze nocive della disobbedienza: allo stesso modo, in passato, i legislatori della morale fondarono i loro comandamenti” (F. Nietzsche - “F. Nietzsche - “Frammenti postumi” 1879-81 - 3 (71)). Dato che le morali passate dipendevano tutte dalle religioni, ancora una volta emerge la continuità tra religione e scienza. La scienza, così come il potere, non chiede se qualcuno vuole essere protetto, lo impone e minaccia punizioni, come se fosse padrona della natura e della vita delle persone. Per quello che si sa nulla può escludere che un fumatore accanito possa vivere per 100 anni. La scienza non può escluderlo, perché presuppone tutti uguali nella casistica e magari qualche uomo, per sua natura particolare, è refrattario ai danni del fumo, si può perfino pensare che a qualche persona fumare faccia bene. Insomma la scienza non sforna dogmi. E poi c’è chi preferisce vivere per pochi anni come gli pare che vivere lungamente da persona che obbedisce a un potere. Quindi appare evidente che la scienza possiede tutte le caratteristiche del potere, di cui sta al servizio, perché impone il suo ordine nel presupposto che il ruolo del potere sia salvifico. Ma c’è anche il diritto di non salvarsi, cioè il diritto di morire, che la scienza non contempla, così come non lo contemplavano le religioni. La scienza, come le religioni, nega le scelte di vita delle persone, le quali possono benissimo adottare come filosofia costante di vita una “visione tragica” dell’esistenza. La scienza deve svolgere il ruolo dello stregone, da cui praticamente deriva, nel senso che deve essere richiesta e mai imposta, mentre oggi si muove nel più vergognoso autoritarismo.
Nessun commento:
Posta un commento