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venerdì 6 settembre 2019

L'IGNORANZA DEGLI SCIENZIATI (dal mio libro su Leopardi) 

“La scienza è oggi un nascondiglio per ogni specie di scontento, di incredulità..di cattiva coscienza.. - essa è l’inquietudine della stessa assenza di ideali” (F. Nietzsche - “Geneaologia della morale” - 3° dis., 23). Questo rinchiudersi in un cantuccio, in un nascondiglio, dello scienziato genera ignoranza della cultura che vede complessivamente l’uomo, l’unica cultura che Nietzsche e Leopardi ammettono e che ha alla sua base la natura e la visione tragica che ne consegue, per cui oggi, nel sapere presunto enciclopedico della società, tutti gli individui sono ignoranti, cioè, per Nietzsche sono “storpi alla rovescia” e per Leopardi significa che, dove tutti sanno poco, si sa poco, per cui l’enciclopedismo è l’ennesima truffa. Enciclopedico poteva essere l’uomo primitivo, perché il sapere che doveva acquisire per vivere era semplice e limitato, senza semplicità e limitazione non c’è alcun sapere enciclopedico. Per cui l'enciclopedismo della società moderna è falso, visto che in essa gli individui, tranne il loro cantuccio, sono perfettamente tutti ignoranti: “Io vedo..uomini cioè a cui manca tutto, se non che hanno una sola cosa di troppo - uomini che non sono nient’altro se non un grande occhio o una grande bocca o un grande ventre o qualcos’altro di grande, - costoro, io li chiamo storpi alla rovescia <allo storpio manca una cosa e poi hanno tutto, gli storpi alla rovescia, invece, mancano di tutto e hanno solo una cosa grande in modo abnorme: è palesemente una critica allo specialismo della scienza>..è spaventoso trovare l’uomo in frantumi e sparpagliato come su un campo di battaglia e di un macello” (F. Nietzsche - “Così parlò Zarathustra” - Della redenzione). A riprova dell’ennesima convergenza tra Leopardi e Nietzsche, lo stesso concetto si trova in Leopardi (che potrebbe anche aver ispirato Nietzsche): “Né mi dicano che i dotti sono pochi perché in generale le cognizioni non sono più accumulate in alcuni individui, ma divise fra molti; e che la copia di questi compensa la rarità di quelli..Dove tutti sanno poco, e’ si sa poco; perché la scienza va dietro alla scienza, e non si sparpaglia” (G. Leopardi - “Operette morali” - “Dialogo di Tristano e di un amico”). Dunque il mondo delle scienze e delle specializzazioni è un mondo di ignoranti, di “storpi alla rovescia”: su questo Leopardi e Nietzsche sono perfettamente d’accordo.

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