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mercoledì 12 giugno 2019

MATTARELLO 

Noi eleggiamo presidenti come dei re. Frasi fatte, retorica, buonismo, perbenismo: è più nauseante del Papa. Apologia della cultura. Chi dice che la cultura sia un bene e non sia, di volta in volta, tranne alcuni ribelli, la voce della "formula politica" che sta al potere? Cioè merda? Ma, anche ammettendola, non dovrebbe essere la voce della personalità di individui e popoli? No, il mio non-presidente la guarda, da buon borghese del mercato globale, come un puro fatto tecnico, in cui è indifferente se riguarda italiani o migranti e lo "scambio" fosse un arricchimento. Prendo l'altro e perdo me stesso. La comodità tecnica non esaurisce la personalità di individui e popoli, lo scambio per principio è indifferenza tra sé e gli altri, tra un popolo e l'altro: indifferenza tipica di chi si tira fuori dal mondo.

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