LEOPARDI CONTRO LA GLOBALIZZAZIONE (dal mio libro su Leopardi)
Leopardi, come i romantici tedeschi, nega la religione dell’antropologico, generata dal cristianesimo e poi portata avanti, per meschini interessi commerciali, dall’Illuminismo, per cui stranieri e concittadini, estranei e parenti diventano la stessa cosa, si differenzia solo il venditore dall’acquirente, come nel mercato: “Che il privato verso il privato straniero, e massimamente nemico, sia tenuto né più né meno a quei moderni doveri sociali, morali, di commercio, ec. a’ quali è tenuto verso il compatriota o concittadino..che esista insomma una legge..che abbracci tutte le nazioni, ed obblighi l’individuo né più né meno verso lo straniero che verso il nazionale; questa è un’opinione che non è mai esistita prima del Cristianesimo” (G. Leopardi - “Zibaldone” 2252).
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