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venerdì 23 agosto 2019

NECESSITA' E POSSIBILITA' 

Prendere se stessi, dal punto di vista psico-biologico, come “Sé”, e farne il filo conduttore come “corpo” della propria personalità, significa accettarsi fino in fondo, nonostante tutti i paragoni che l’uomo stabilisce comparativamente a livello sociale, significa ignorarli e combatterli se danno luogo a giudizi e pregiudizi nei confronti del singolo: il gobbo ama la gobba, mentre la società lo rifiuta come diverso. E spesso lo rifiuta proprio con l’altruismo, facendone un caso da trattare con maggiore compassione e da aiutare. Ogni idea sociale di noi, in quanto è esterna a noi, viene rigettata come cosa “non propria”, avere personalità significa riconoscere noi stessi come destino di noi medesimi, per cui essere stessi, cioè la propria necessità, significa essere liberi, di qui l’amor fati: “La mia formula per la grandezza dell’uomo è amor fati: non volere nulla di diverso, né dietro e né davanti a sé. Non solo sopportare..il necessario - tutto l’idealismo è una menzogna davanti al necessario - ma amarlo” (F. Nietzsche - “Ecce homo” - Perché sono così accorto 10). La libertà non è scelta, non è possibilità, non è andare “oltre” se stessi, prima di tutto come essere corporeo, ma essere quel che si è, ricacciando indietro l’idealismo che, come le sirene con Ulisse, cerca di sedurci convincendoci che sarebbe bello essere “altro” o stare al servizio di “altri”. Tutto questo altruismo è alienazione e rinuncia a se stessi, è ascetismo o religioso o ideologico-sociale. Noi tutti siamo “necessariamente” quello che siamo, rifiutarsi significa perdere la propria più autentica libertà; la libertà di essere altro, di avere altre possibilità riguardo al nostro essere significa essere schiavi di qualche idealismo o ideologia. Essere se stessi non ammette la possibilità di essere altro, la necessità in cui consistiamo oggettivamente dichiara impossibile ogni altra possibilità rispetto a noi stessi, dichiara che “l’impossibile non è possibile”, chi prova ad essere altro non lo è effettivamente, sta solo in lotta perenne contro se stesso (vedi il transessuale che opera e manipola costantemente il suo corpo per tentare di essere quello che non è), è un alienato, una forma di pazzia che ha la pretesa di scegliere quel che deve essere, senza sapere che quel che deve essere già lo è e in modo da non ammettere altre possibilità. La possibilità scissa dal corpo e da se stesso è delirio mentale. Necessità e possibilità entrano in contrasto se la seconda non si adegua alla prima. L’unica reale possibilità è quella potenzialità che può essere espressa solo dalla necessità. Ma in un mondo dove prevale il soggettivismo mentale e psicologico non si riconoscono più i propri limiti e, come abbiamo visto con Sartre, rimossa la propria natura, si crede di essere possibilità pura e infinita. L’uomo moderno è un malato mentale.

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