AMORE E MORTE
Tralascio la cinematografia borghese fatta di familiari ambiziosi che si scannano, di supereroi, di sessualità malata ecc., mi soffermo su un film appena visto di un autore che passa per grande autore contemporaneo: "Matador" di Pedro Almodovar. Sento parlare dell'unione di amore e morte e di film poetico. "Fratelli, a un tempo stesso, Amore e morte/ ingenerò la sorte./...Nasce dall'uno il bene,/ ..il piacer maggiore/.../ l'altra ogni gran dolore,/ ogni gran male annulla" (G. Leopardi - "Canti" - "Amore e morte"). Sono della vita, ma separatamente. S'intende che, con l'amore e la morte naturali, tutto va bene per chi non trema. Ma in Almodovar tutto è artificiale, non solo per gli omicidi, ma perché si vede che si uccide per unirsi nella morte. Siamo di fronte ad una psicologia malata, come tutta quella recente.
Nessun commento:
Posta un commento