CONTRO IL GIGANTISMO MODERNO
La globalizzazione è l'apice del gigantismo. Il ribellarsi dei popoli ai capi nell’antichità era più facile, giacché si trattava di piccoli Stati o addirittura piccoli gruppi, ma ciò significa solo che il gigantismo degli Stati, figurarsi con quello planetario insito nella globalizzazione per l’interesse dei mercati!, è una vera e propria perversione morale: “Le città antiche..erano piccole..erano però più importanti assai, per la somma forza d’illusioni che vi regnava” (G. Leopardi - “Zibaldone” 895, 896). Il gigantismo è sorretto dalla ragione che tende all’infinito e genera un distacco abissale tra i governi e i cittadini, là dove i piccoli Stati si formano per la natura stessa dei costumi legati a un territorio, quindi non per motivi razionali, con la conseguenza che avevano legami affettivi (illusioni) molto più forti e quindi capaci di impedire ai governi di fare quello che gli pare. E’ un po la differenza che corre tra i capi di governo di grandi Stati, addirittura inavvicinabili, e i sindaci di piccoli paesi che camminano tranquillamente per strada e tutti conoscono.
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