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giovedì 25 luglio 2019

Se non si dovesse presumere che l’Ecclesiaste si riferisca soprattutto agli uomini (può essere stato un suggerimento per Nietzsche? Fino a un certo punto, dato che Nietzsche non condividerebbe che tutto è “vanità” e che poi bisogna rifugiarsi nelle mani di Dio per non scomparire nel nulla: proprio un simile nichilismo anti-terreno, per quanto contenente delle verità, Nietzsche voleva sconfiggere con l’eterno ritorno, giacché la vita terrena ha valore anche se tutti verranno dimenticati - finché il cuore di qualcuno non li ricorderà -: l’Ecclesiaste abusa del tempo, giudica il presente con un futuro fatto di nulla, tranne che in Dio, Nietzsche nega questo giudizio del futuro sul presente e quindi sul terreno e dà valore massimo all’attimo), si potrebbe dire che l’Ecclesiaste sia stato di ispirazione a Nietzsche: “Vanità delle vanità! Tutto è vanità..Una generazione va e una generazione viene..Ciò che è avvenuto è ciò che avverrà ancora, ciò che è stato fatto è ciò che si rifarà..Non c’è ricordo della gente dei tempi passati, né ce ne sarà di coloro che verranno in seguito, né di quelli si ricorderà chi verrà dopo di loro” (“Antico Testamento” - “Qoelet” (L’ecclesiaste) 1”).

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