L'IMPERSONALITA' DELL'UOMO MODERNO A PARAGONE DELL'ANTICO
“Per l’uomo moderno, scientifico, il mondo fenomenico <naturale> è in primo luogo un ‘quid’; per l’uomo antico - e anche per il selvaggio – è un ‘Tu’ <il che spiega perché l’antico di Leopardi e il primitivismo romantico, ma anche il superuomo nietzscheano, viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda>..Così la scienza si sforza di vedere un quid e riesce a comprendere gli oggetti e gli eventi in quanto retti da leggi universali che ne rendono, date certe condizioni, prevedibili il comportamento. Il ‘Tu’ invece è essenzialmente unico. Il ‘Tu’ ha il carattere autoctono, autonomo e imprevedibile di un individuo, di una presenza conoscibile solo in quanto si rivela” (H. e H. A. Frankfort - “Mito e realtà” - Introduzione a “ La filosofia prima dei Greci”).
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