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mercoledì 3 luglio 2019

L'EGOISMO DELL'ALTRUISMO (dal mio libro su Leopardi) 

Lo stesso gesto altruistico, salvo quello occasionale, comunque fatto per sovrabbondanza di energia, i vecchi non ne fanno, ha in realtà la sua vera base nell’egoismo, ovviamente benigno, perché l’egoista fa l’altruista solo nello spazio del suo “amor proprio” e non indistintamente a tutti, come fa il vuoto altruista: “Nessun uomo ha fatto mai qualcosa solo per gli altri e senza alcun movente personale..Come potrebbe l’ego agire senza l’ego? Un Dio che è invece tutto amore, come all’accorrenza si ammette, non sarebbe capace di alcuna azione altruistica” (F. Nietzsche - “Umano, troppo umano” - vol. 1°, 133). Ciò è particolarmente evidente se l’azione altruistica riguarda la sfera personale. Una madre, ad esempio, trova nel suo egoismo di essere madre tanta gioia che le riesce facile essere altruista con il neonato. E’ l’egoismo della sua gioia che la fa essere altruista con il neonato. Nell’altruismo generalizzato il motivo egoistico è più sfuggente, perché, mancando la sfera personale, si rintraccia con più difficoltà il motivo egoistico per il semplice motivo che è astratto e intellettuale. Se un uomo indossa una divisa il suo egoismo potrebbe essere compiacere alla patria, se cristiano potrebbe essere compiacere a Dio. I motivi egoistici diventano molteplici e celati perché l’altruista negherebbe il suo egoismo anche di fronte all’evidenza. Su questo egoismo nascosto in ogni altruismo la convergenza di Nietzsche con Leopardi è quasi sconcertante: “l’egoismo o l’amor proprio si trova in qualunque azione, affetto, ec. possibile all’uomo, ancorché paia il più lontano” (G. Leopardi - “Zibaldone” 2153), il che corrisponde al nietzscheano: “Gli uomini hanno sempre frainteso l’amore: credono, in amore, di essere disinteressati” (F. Nietzsche - “Frammenti postumi” 1887-88 - 11 (89)).

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