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venerdì 8 marzo 2019

MINORENNE? 


Non osservo la cosa dall'ottica moralistica o dell'ansia dei genitori, ma dall'ottica del minore (lo sono stato). Il vocabolario dice che "minorenne" deriva da "minore", in tal senso un uomo di 40 anni sarebbe un minorenne rispetto a uno di 60. L'art. 98 c.p. non definisce il minorenne, ma stabilisce che dai 14 ai 18 un giovane è imputabile se capace di "intendere e di volere". Sotto i 14 anni è incapace di intendere e di volere a priori? Dai 14 ai 18, se è capace di intendere e volere, perché non può comprare sigarette, bere alcool, vedere spettacoli erotici? Se è incapace di intendere e di volere, perché da 10 a 18 anni il minorenne va a scuola? La verità è che essere minorenne è una convenzione innaturale. Fino a 10 anni un ragazzino preferisce il pallone (io anche i maritozzi!) a una donna nuda. Da 10 a 14 è tutto da discutere. Mi colpisce, però, che ciò che demonizzava la religione (Bacco, tabacco e Venere/ riducon l'uomo in cenere), è demonizzato anche dalla scienza e che i divieti ai minori riguardino soprattutto queste cose. L'alcool, in misura normale, non fa male a un minorenne più che a un adulto, ecc.

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