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mercoledì 15 gennaio 2020

L'ANTI-DEMOCRATICITA' DELLE PROFESSIONI 

Il concetto di “organizzazione” è tipicamente moderno e nel Positivismo, come nel socialismo, era un concetto base e perverso. Non a caso gli élitisti la riconobbero come concetto base dei partiti di massa, in virtù del quale il partito da democratico diventa oligarchico e viene dominato da una minoranza, quella dei “politici di professione”, a conferma del fatto che la professione e le specializzazioni altro non sono che forme arroganti del potere: “la democrazia non è concepibile senza organizzazione..Chi dice organizzazione dice tendenza all'oligarchia. È’ insito nella natura stessa dell'organizzazione un elemento profondamente aristocratico. Il meccanismo dell'organizzazione, mentre crea una solida struttura, provoca nella massa organizzata mutamenti notevoli, quali il totale capovolgimento del rapporto del dirigente con la massa e la divisione di ogni partito o sindacato in due parti: una minoranza che ha il compito di dirigere ed una maggioranza diretta dalla prima..Il principio della divisione del lavoro crea specialisti. Non a torto, quindi, si è voluto paragonare l’esigenza di una leadership alla necessità che ha determinato lo specializzarsi della professione medica o chimica. Ma specializzazione significa autorità. Come si obbedisce al medico..in egual modo il paziente politico deve rimettersi al suo leader, il quale possiede la competenza politica..l’organizzazione è di per se stessa la causa del predominio degli eletti sugli elettori” (R. Michels - “La sociologia del partito politico” par. 1°, A, cap. 1; par. 1°, C, cap. 1; par. 6°, cap. 3). Dunque una vera democrazia non può essere organizzata, perché l’organizzazione trasforma, di nuovo, la democrazia in oligarchia. Solo una società anarchica, primitiva, antica, non stratificata può essere democratica, il che corrisponde alla società “larga” o “scarsa” di cui parla Leopardi. Nella società anarchica ognuno è sovrano su se stesso e non delega questa sovranità. La critica del sovranismo è, quindi, anti-democratica, anche se rivolta verso la nazione, dato che una nazione sovrana rivendica sovranità verso un potere sopra-nazionale. Il che non significa che la nazione sia sovrana rispetto alla libertà individuale. La società moderna, in quanto unifica e centralizza nel concetto di popolo, immaginato come unità, dato che tale unità non esiste, finisce per cadere nel concetto di organizzazione, che porta alla divisione del lavoro e alla specializzazione. Così come l’uomo libero non necessariamente diventa “competente” (la competenza nasconde la sopraffazione dell’uomo sull’uomo) in chimica, medicina, ecc., allo stesso modo si pretende di stabilire che non è competente neppure in politica, cioè nella gestione unitaria degli individui umani riuniti nell’inesistente unità detta società o popolo. La specializzazione, quindi, nasconde la centralizzazione del potere-sapere, detto “competenza”, di cui i vari specialisti, chimici, papi, medici, politici, giustisti ecc. diventano gli “organi” gestori nell’ambito della cui specializzazione avviene il predominio dello specialista sul paziente allo stesso modo in cui avviene il predominio degli eletti sugli elettori. L’organizzazione contraddice la democrazia, la cui unica voce rimane l’anarchia, che ne è la garante solo nello smembramento dell’unità superiore all’individuo (anarchia individuale) e alla nazione (anarchia delle nazioni: nei limiti in cui la destra si oppone a poteri sopra-nazionali essa è anarchica, quando impone l’unità nazionale sopra gli individui, essa diventa autoritaria e fascista). L’organizzazione nasce dalle professioni e le professioni rafforzano l’organizzazione, ma l’organizzazione è anche gerarchia, stratificazione sociale e fonte di potere e schiavizzazione dell’uomo, schiavizzazione che c’è soprattutto se il singolo non è un specialista, ma anche se lo è, dato che ognuno è signore nella sua professione e schiavo nelle professioni altrui. Con l’eccezione del “politico di professione” il cui potere (governo) diventa legge per tutti, cosa inammissibile.

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