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martedì 25 febbraio 2020

IL MALATO IMMAGINARIO DELLA SCIENZA MEDICA

La malattia è una condizione "soggettiva" di una persona che può avere riscontri oggettivi nel suo corpo. Uno può avere una gamba in cancrena e sentirsi perfettamente bene, dato che lo "star male" è una condizione del tutto personale. Io sento freddo, tu no, alla stessa temperatura. La medicina ha del tutto estromesso il malato o paziente dalla malattia, non è più il paziente a stabilire se sta male, ma i codici, i protocolli, i tamponi, i microrganismi, i virus a stabilire se stai male. E così sono venute fuori persone che stanno bene nella realtà, ma stanno male per la medicina. Le astrazioni medico-sanitarie hanno sostituito la realtà, per cui, poi, se la medicina stabilisce che una persona sana può contagiare altri, questa persona perde il diritto a vivere, ad essere libero, a muoversi. Chi teme contagi, girasse come girano gli infermieri dei reparti di infettivologia, tutti bardati coma da scafandri. Ma nessun ha il diritto di togliere la libertà agli altri per le sue paure
IL FASCISMO  SANITARIO

Una volta (e anche questo era discutibile) si metteva in quarantena chi stava male e si presumeva (dubbi mai!) contagiasse gli altri. Oggi i progressi della medicina ci parlano di fantasmi, di microrganismi in base ai quali stronzi con il camice bianco in collaborazione con stronzi con la divisa della polizia o militare ti tolgono la libertà. Si sono inventati le persone che non malate che sono malate lo stesso, malati asintomatici, o portatori sani, una contraddizione paurosa rispetto alla realtà. Ormai se stai male non lo decidi tu, quella serie di protocolli, codici, schemi che viene chiamata scienza e alla quale è stata attribuita più autorità che a Maometto o a Gesù Cristo. Così gente libera e sana non può muoversi da un certo territorio. Sequestro di persona fatto da sanitari e poliziotti. Ribellione!

lunedì 24 febbraio 2020

COLPO DI STATO

Scienza e Medicina sono diventate indiscutibili, quasi fossero la realtà delle cose e non dittatura. Il sospetto che il coronavirus sia un "colpo di Stato" veicolato mediante la scienza e la medicina è forte. Ovviamente alla base di scienza e medicina c'è la paura. L'idea che uno preferisca morire per l'epidemia, ma non rimanere segregato e rinchiuso, non sfiora nemmeno le menti di questi dittatori sanitari. Se non ti fidi della salute della gente, sei tu a dover prendere provvedimenti per tutelarti. E' come con il profilattico, non è colpevole chi non vuole usarlo, ma chi si fa contagiare e non l'ha usato. Si ragiona a rovescio, nei termini dell'altruismo cristiano, sono io che devo badare a me stesso, non gli altri. Parlare di "unità", si intende: obbedite, rinchiudetevi, rinunciate alla libertà.
LA MARGHERITA
Quando strappi il gambo
d'una bianca margherita
sai che le stai togliendo
il fiore della vita?

E' viva e non lo vedi?
 Non vedi le corolle
 aprire la corona
 al Sol come sorelle?

E non vedi verso sera
 stringersi le corolle
 per far tepor l'un l'altra
 chiudersi come ampolle?
UNA COSA E' SICURA: CHI HA MALATTIE PREGRESSE, SPECIE SE GRAVI, O COMUNQUE HA UN SISTEMA IMMUNITARIO DEBOLE O ANTI-CORPI SCARSI NON PUO' ESSERE RICOVERATO IN OSPEDALE, PERCHE' E' PROPRIO LI' CHE IL SUO DEBOLE ORGANISMO NON RESISTE ALL'ATTACCO DEL CORONAVIRUS. NON BISOGNA CONCENTRARE I MALATI PERCHE', SE CIO' APPARE COME UNA TUTELA DEI SANI, NELLO STESSO TEMPO E' UNA CONDANNA A MORTE DEI MENO SANI. ALLORA DICIAMOCELO FRANCAMENTE: I RICOVERI IN OSPEDALI DI INFETTIVOLOGIA O L'ISOLAMENTO DI ZONE O PERSONE NON CORRISPONDE AL BENE, CIOE' ALLA SALUTE, DEI MALATI, MA ALL'EGOISMO DEI SANI, CHE IN TAL MODO LI TENGONO A DISTANZA, DI QUEI SANI CHE VANNO PROPUGNANDO LA SOLIDARIETA' E FRATELLANZA UMANA, MA CHE, IN CASO DI PERICOLO, SONO I PIU' DISUMANI. E' LA CRUDELTA' DEL BUONISTA.

domenica 23 febbraio 2020

LA SEGREGAZIONE
Le stesse persone che sono contrarie alla "segregazione razziale" sono quelle oggi più accanite a favore della "segregazione sanitaria". Si dirà che la "segregazione sanitaria" è contro un malattia che porta la morte, ma anche la "segregazione razziale" è contro una malattia che porta la morte. La "segregazione razziale", che poi è per lo più "culturale", potrebbe anche portare alla morte fisica (se, ad es., l'isolato è un integralista islamico). Però non esiste solo la morte fisica, ma anche quella di una cultura, di un popolo uccise dalla globalizzazione. Si impediscono riunioni di folla a stadi, cinema, pub, bar, teatri perché favorirebbero la diffusione del virus, ma allora bisognerebbe far evacuare le città intere, perché nulla aggrega folla e virus più di una megalopoli.
E' bene che siate coscienti del fatto che la tradizione scientifico-sanitaria minaccia la libertà e democrazia occidentali: in quanto erede dell'idea di "salvezza" cristiana, non prevede l'idea del coraggio di saper morire, per essa non morire è un dovere da imporre in modo coercitivo. Il coronavirus diventa il "cavallo di Troia" della distruzione della tradizione liberale occidentale con il quale scienza e medicina stanno tentando di distruggere tale tradizione fondata sulla libertà e il rispetto della persona. Con la segregazione coercitiva di persone sane, indicate come possibili malate asintomatiche o portatrici sane, è la libertà di tutti che viene minacciata e messa in discussione. La disobbedienza civile è d'obbligo. Non siamo cinesi che non hanno mai conosciuto la libertà e perciò non si ribellano alle segregazioni.

sabato 22 febbraio 2020

SIAMO TUTTI IN ARRESTO

Abbiamo pensato che il sequestro di milioni di persone in Cina dipendesse dal fatto che quel paese fosse retrogrado e dittatoriale. Ora che il virus invade l'Italia, scopriamo che la dittatura è insita nella mentalità scientifica e sanitaria. Durante la peste a Firenze (Boccaccio) o il colera a Napoli (Leopardi), era permesso allontanarsi dal centro del focolaio dell'epidemia. Oggi no, sono tutti condannati a morire nella zona del focolaio. Con la scusa della malattia asintomatica o del portatore sano, siamo tutti potenziali portatori di virus racchiusi nelle zone secondo la casistica. I numeri della casistica si sono impossessati della nostra libertà. Disobbedienza civile! Ognuno ha il diritto di salvarsi da solo e il fascismo scientifico e sanitario va rifiutato. Il terrore della morte uccide la libertà.
CONCLUSIONE UTOPISTICA? - Dopo aver parlato seriamente di Leopardi e Nietzsche, ho messo nel mio libro la seguente conclusione utopistica di libertà ----- BREVE CONCLUSIONE
I termini morali dell’”amor proprio”, come fondamento morale, riconoscono come fattori etici solo la libertà individuale, la verità e la giustizia, condannando come immorali la bontà, l’altruismo, la solidarietà, l’organizzazione e in certe occasioni anche la pace: queste ultime sono inconciliabili con l’etica. Se l’amor proprio non diventerà meta morale e si seguiterà a parlare di organizzazioni solidali con sempre più controllo e invadenza, vuol dire che si sta andando nella direzione contraria, cioè verso il Grande Fratello. Gli individui e le famiglie sono spostati da un lato all’altro del pianeta sulla base della convenienza delle aziende, che poi sono gli interessi di altri uomini, singoli proprietari, possessori di azioni, di quote a vario titolo, e non entità metafisiche. Questi proprietari rappresentano quell’élite internazionale che sfrutta i popoli e la libertà dei singoli con il ricatto del lavoro di cui si sono fatti possessori, togliendolo alla singola persona che lo possedeva “in proprio”, come l’aveva il contadino libero e l’artigiano. Bisogna cambiare gradatamente: vietando dapprima la figura del “datore di lavoro”, educando nelle scuole all’auto-sufficienza, come se ci si dovesse trovare da soli nella jungla, senza fare dello Stato o della società il nuovo “datore di lavoro”: Stato e società, entità astratte, si incarnanerebbero in singole persone, così che, al posto degli affaristi economici (capitalisti), i datori di lavoro diventerebbero gestori politici (nomenklatura politica), si passerebbe dall’economia di mercato americana a quella statale sovietica. Occorre distruggere le armi tecnologiche, effettuare una riduzione drastica della popolazione, con incentivi a chi non fa figli, in modo che la produzione industriale diventi impossibile e poi suddividere la terra per famiglie, senza proprietà collettive o di Stato, spingendo a tornare alle fattorie, non con la forza, ma con il divieto di portare alimenti dalla campagne alle città, con il divieto di commercio e affarismo, per far comprendere che le città sono luoghi parassitari. I contadini dovranno armarsi per resistere alle bande di cittadini affamati e nullafacenti che, mostrando il vero volto della cultura, assalirebbero le campagne per procurarsi con la violenza le derrate alimentari. Occorre impedire quello che accadde sotto Stalin, cioè che bande cittadine assalissero i kukaki che, a ragione, non volevano vendere cibo alle città. L’emancipazione è anche una guerra tra campagna e città. Le città devono sparire. Ognuno, sovrano su di sé, ritorna a correre libero nei campi, ad avere un rapporto naturale con piante, animali e altri esseri umani, natura e individuo torneranno in armonia come nel Romanticismo, in Leopardi e Nietzsche. I contadini devono armarsi perché solo la guerra “educa alla libertà”: difendersi dai cittadini. Affamare la cloaca massima, cioè la città: “Abbi compassione dei tuoi piedi! Sputa piuttosto sulla porta della grande città e - torna indietro! Qui è l’inferno per pensieri da eremita <uomo libero>: qui i grandi pensieri vengono bolliti vivi e cotti a pezzi. Qui marciscono tutti i grandi sentimenti: qui soltanto sentimentucci scheletriti possono far rumore coi loro ossicini!..Non vedi le anime penzolare come stracci sudici e stracchi? E di questi stracci fanno anche giornali!..’Io servo, tu servi, noi serviamo’ - così prega ogni virtù volenterosa, rivolta in alto verso il sovrano <padrone>: perché alla fine la stella al merito si appunti sul petto intisichito!..il sovrano gira intorno alla più terrestre delle cose <per i cittadini>: che è l’oro dei mercanti. Il sovrano propone, ma il mercante, dispone!..sputa sulla grande città che è la grande cloaca dove tutta la feccia si raduna schiumeggiante!” (F. Nietzsche - “Così parlò Zarathustra” - Del passar oltre). Non più “divisione del lavoro”, alla Zerzan: “La barbarie dell’epoca moderna è..la divisione del lavoro” (J. Zerzan - “Dizionario primitivista” (Divisione del lavoro)), ma senza il tendenziale socialismo rousseauiano di Zerzan, bensì con un rigoroso individualismo basato sul riconoscimento del “genio” della personalità.

venerdì 21 febbraio 2020

LA "DEBOLOCRAZIA"

Delinquenti legati al mondo scientifico e alla sinistra hanno prospettato l'idea che tutti quelli che vengono dalla dalla Cina (da quando poi?) vengano messi in quarantena obbligatoriamente anche se non malati. Si tratterebbe della forma più violenta di razzismo mai vista contro la Cina (la Cina inquina a priori), questo vuol dire che, se uno non è malato, portatore sano e asintomatico, ha la colpa di essere forte e di resistere al virus (la malattia dipende dalla forza) e quindi, per salvare il debole che si ammalerebbe, viene costretto a non vivere. Non vivere per salvare, il "sacrificio umano" a favore dei deboli e a danno dei forti. A ragione Salvini ha detto che è una follia. Se fossi portare sano di qualche malattia la attaccherei a tutti, perché sono i deboli a dover morire per natura, non i forti.

giovedì 20 febbraio 2020

L'ETICA DELLA SEPARAZIONE

L'idea che l'etica consista nell'unione, nell'eguaglianza, nella fratellanza è idiozia creata dal cristianesimo e ripresa da borghesi e socialisti. L'etica è il rispetto della diversità se ognuno ha il suo spazio, è verità, giustizia e libertà per riconoscere i caratteri delle personalità e degli spazi, ma è anche "separazione" di persone e spazi. Così come moglie e marito, se non si sopportano più, si "separano", allo stesso modo devono separarsi razze, culture e popoli. Non c'è il dovere dell'unione e dell'eguaglianza tra razze, culture e popoli, visto che non lo sono. Se un norvegese non sopporta i congolesi (o il contrario) ha il diritto naturale di essere "razzista", ma non scadrebbe nella violenza se norvegesi e congolesi vivessero "separati". E' la globalizzazione che muta il razzismo in violenza.

lunedì 17 febbraio 2020

IL CORONAVIRUS

Prima o poi doveva accadere: la natura si riprende i suoi spazi, elimina le sovra-popolazioni e le sovra-produzioni, come lo fa conta poco. L'uomo nelle città conduce una vita contro-natura come dentro una fortezza assediata in cui si convince della forza sovrumana dell'umanità e farnetica di una solidarietà universale e mobile. Poi con le malattie infettive ogni razzismo è lecito: cos'è la "quarantena" se non un razzismo fisico contro i malati? Ma il razzismo è lecito ogni qual volta ognuno voglia vivere "separato" da qualcosa. Separare e mettere in quarantena è la stessa cosa. L'uomo è anche animale diverso fisicamente e culturalmente, perché non posso mettere in quarantena la cultura islamica, cinese, ecc. e loro quella occidentale? Ognuno a casa sua: è razzismo sano, è quarantena.

venerdì 14 febbraio 2020

In "Un uomo" Oriana Fallaci scrive, giustamente, che "la libertà non è un diritto, ma soprattutto un dovere". Per questo colpevolizzo moralmente prima le vittime e solo dopo i prepotenti. Le vittime che non si ribellano sono le prime colpevoli morali che violano il dovere della libertà e come tali non meritano né rispetto e né aiuto. La giustificazione della mancanza di coraggio, tipo Don Abbondio (il coraggio uno non se lo può dare), è solo il calcolo della paura, non giustifica un bel niente. Renzo doveva prenderlo a calci, ma questo non rientrava nella logica del cristiano Manzoni, per il quale le vittime devono esistere per dare da mangiare ai loro protettori (preti, socialisti, buonisti, scienziati, giornalisti, politici, ecc.). Invocare la mancanza di coraggio per giustificare la mancanza di libertà è una tautologia, non sono libero perché non ho coraggio, non ho coraggio perché non sono libero. Ogni giorno che muore un uomo privo di libertà perché privo di coraggio è un bel giorno, il resto è retorica umanitaria.
IL NAZIONALISMO
La Sinistra finge di non sapere che i patrioti italiani, da Garibaldi a Mazzini ecc, erano dei nazionalisti. Per l'intellettuale di sinistra il nazionalismo indica solo il fascismo: il dominio sulle altre nazioni. Se l'Italia vince alle Olimpiadi è fascismo? Questa visione distorta è in malafede: segue l'ideologia globale del mercato borghese, dell'ecumenismo cristiano, dell'umanitarismo socialista. L'intellettuale di sinistra dà per scontato quello che era vero 80 anni fa, per cui la propria nazione è la migliore. La cose sono cambiate, oggi a destra, tranne alcuni nostalgici, significa voler difendere la propria diversità (ciò significa identità), il che non significa essere migliori degli altri, ma diversi sì e orgogliosi di esserlo. Si vuole vietare di essere diversi? L'anti-nazionalismo è omologazione!
L'ULTIMO SOGNO?  

I sogni sono spesso inspiegabili, misteriosi, chissà se prefigurano l'avvenire. Non sono certo spiegabili con i modi ossessivi, razionali e da malato con cui li spiegava Freud. Ho sognato di un giovanotto a cui era morta la madre che diceva che essa "vegliava sempre su di lui" e che cantava sempre una canzone il cui ritornello faceva "su di me, su di me". Mi ricordo il sogno perché mi sono svegliato all'improvviso. Una volta sognavo spesso piangendo i miei che non ci sono più. Avevo perso talmente tante lacrime che per piangere ancora mia madre dovevo piangerla per interposta persona? Come se fosse la madre che non c'era più di un altro? Ora sono anni che non sogno più i miei, forse perché la lontananza non è più tanto lontana e allora, come se non ci fossi già più, è già un altro a sognare la madre che non c'è più.

giovedì 13 febbraio 2020

LA FRATELLANZA A PEZZI


La "quarantena" in ospedali, navi, intere regioni sarebbe fratellanza? Significa: se sei malato te la vedi tu in attesa di miracoli scientifici, nel frattempo non vieni qui. Se dici la stessa cosa per i migranti sei razzista. Se stai in quarantena da non malato, ti ammali pure tu. Se pensi che un cinese possa venire dalla Cina o avere contatto con altri cinesi venuti dalla Cina e quindi vuoi stare lontano da essi, non è "quarantena", ma "razzismo". Insomma è "quarantena" se lo dice lo Stato o il servizio sanitario, se lo dici tu per prudenza sei razzista. Il razzismo di Stato è lecito e si chiama "quarantena". Per me si ha tutto il diritto di stare separati dai cinesi se li si reputa un pericolo e politici e giornalisti devono tacere. Basta con le ipocrisie, la fratellanza, con la fame e la morte, non esiste.
L'UGUAGLIANZA

Quando penso che anche nelle "Dichiarazioni dei diritti dell'uomo" sono scritte delle stronzate: "liberté, egualité, fraternité" (libertà sì, ma eguaglianza e fratellanza sono stronzate cristiane), che potevano giustificarsi un tempo, mi vengono in mente i cimiteri e le lapidi con le foto: e penso che proprio quell'uomo che vedo non c'è più, non sarà possibile per me incontrarlo mai. E poi penso che accadrà la stessa cosa anche a me quando non ci sarò più, tra non molto. Noto sì che tutti hanno l'"uguale" destino di morire, ma anche questo è tutt'altro che "uguale": quello è morto a 20 anni, quell'altro a 60 anni, l'altro ancora a 82 anni e via dicendo. Di fronte alla morte, cioè alla natura e alla vita, la parola "uguaglianza" è priva di senso. Bisogna pur uscire con la mente dalla gabbia sociale.

martedì 11 febbraio 2020

IMPERIALISMO, GLOBALIZZAZIONE, EPIDEMIE

Il mercato globale è una forma di imperialismo informale, quello di Usa e Inghilterra che Schmitt chiamava "impero marittimo". Un impero unisce popoli sparsi e favorisce contatti e commerci, il mercato globale fa la stessa cosa: si spostano tecnici, affaristi, viaggiatori, migranti. Non a caso la peste avvenuta sotto l'Impero di Marco Aurelio, nel II secolo d.C., si diffuse nel periodo di maggiore vastità dell'Impero romano, né che la peste del 1300 seguì ai più facili contatti tra Asia ed Europa generati dall'Impero mongolo (topi nelle borse), né che la peste del '600 si diffuse con i grandi movimenti di eserciti. Chissà quante epidemie sono sorte e morte in Cina, quando non c'erano imperi che facevano da ponte e i contatti erano più difficili. Modernità significa globalizzazione delle epidemie.

lunedì 10 febbraio 2020

GIOIOSITA' ROMANTICA 
Heine è un poeta tardo-romantico: “Tutti ho fiutato gli odor che manda/ questa terrena dolce locanda;/ quanto nel mondo c’è di piacere,/ io l’ho voluto tutto godere./ Il moka bevvi, dolci mangiai;/ qualche graziosa bambola amai:/ seguii le mode, vestii di seta:/ ebbi anche in tasca qualche moneta/…/ Dentro la bocca sentii volare/ piccioni arrosto; poi gli angiolini/ venian recando preziosi vini./…/ Ora son stanco d’affaticarmi,/ giù nella tomba vo’ riposarmi./ Vi do, fratelli, l’addio supremo:/ lassù, s’intende, ci rivedremo” (H. Heine - “Romanzero” - “Un’occhiata indietro”).

domenica 9 febbraio 2020

IL COMMERCIO 
E' nato nei paesi semiti e prima del cristianesimo, ma quest'ultimo l'ha diffuso col suo dare e ricevere da altri (cultura del dono), in quanto esso stesso semita: arabi, ebrei, cristiani: tutti commercianti. Ha corrotto gli animi con il consumismo. Necessita di una moneta unica, di una lingua unica, di misure e tecniche uniche, di un territorio unico, di un popolo unico, è il trionfo dell'unico, dell'omologazione universale, e genera la dipendenza universale: ha per principio "il desiderare la roba d'altri" fino ad annullare la differenza tra sé e gli altri, ritornando alla radice cristiana, per cui l'altro non si distingue da se stesso, e questa alienazione e spersonalizzazione generale viene chiamata "bontà" e la si fa passare per un "dovere morale", mentre è solo una "vergogna". I buoni sono i più corrotti, i più venduti al benessere, vendono l'anima, rispetto a loro la prostituta, che vende il corpo, è una santa, perché soddisfa un istinto, non un vizio. Desiderare una donna (o un uomo) è naturale, desiderare un telefonino, un computer, una vacanza ai caraibi no. La dignità sta nel ritornare solo se stessi

sabato 8 febbraio 2020

AUSCHWITZ IERI E OGGI

Nel dopoguerra ci fu sorpresa per quanto fatto dai nazisti nei lager, poi si cercò di dimenticare per amore della pace. Anche i comunisti votarono per l'amnistia. Stalin e i sovietici non parlarono: avevano sulle spalle il doppio del lager nazisti. Poi l'intellighenzia italiana di sinistra, ignorando gli orrori del comunismo, si cucì addosso l'abito dell'odio, dell'anti-fascismo, togliendolo dalla storia. Questo abito divenne segno di santità a priori e si divenne più anti-nazisti che nel dopoguerra, fino a speculare politicamente e giornalisticamente sullo "spauracchio" nazi-fascista: "il passato nazional-socialista..non soggiace a questo processo di dissoluzione <storico>..ma sembra, al contrario, diventare sempre più..vigoroso, non come modello, ma come spauracchio" (E. Nolte - "Il passato che non vuole passare")

venerdì 7 febbraio 2020

CHE COS'E' IL RAZZISMO?

Oggi si abusa del termine per motivi ideologici e non ha più il senso originario, quando indicava la superiorità di una razza. Oggi basta un rifiuto che già si usa, impropriamente, il termine razzismo. Il termine, per di più, se indica un fastidio estetico verso individui o razze è praticamente usato da tutti, anche se pochi lo ammettono, uno può trovare brutti i caratteri nordici, quelli cinesi ecc. Ovviamente ci saranno sempre delle eccezioni. In senso puramente biologico il razzismo forse non è mai esistito, non nel senso che non c'è stato l'Olocausto, ma nel senso che il razzismo ha radici moraliste, culturali, non fisiche: "l'ebreo non possiede nessuna forza creativa, perché egli è privo di quell'idealismo senza il quale non è possibile lo sviluppo dell'umanità" (A. Hitler - "Mein kampf" 1, XI).
GLOBALIZZAZIONE=MOLTIPLICAZIONE DEI PREGIUDIZI

Le culture dei popoli sono spesso pregiudizi. Finché in Italia c'erano solo italiani uno doveva armarsi e difendersi da 1 solo pregiudizio, quello italiano (quelli individuali variano a persona). Poi arrivano cittadini di 200 paesi e portano altri 200 pregiudizi, nei confronti dei quali non si può essere preparati e poi sono troppi e troppo gravi. Il superficiale fanatico della globalizzazione fa retorica dicendo che occorre accettare la diversità. La diversità esiste, ma non tutte le cose diverse sono gradite: una tarantola velenosa nel letto è diversa, ma per nulla gradita. Se i migranti arrivassero nudi e solo per cibo e coperte, andrebbe bene, ma, con loro, arrivano i pregiudizi delle loro culture e non vi si può passar sopra in nome dell'affarismo economico e della bontà umanitaria.

giovedì 6 febbraio 2020

GLI UOMINI "GENERE"

Generici, senza se stessi, senza personalità. Ascolto S. Remo a sprazzi e mi imbatto in Piero Pelù, mediocre cantante e mediocre uomo, il quale, dopo aver rovinato "Cuore matto" di Little Tony, se ne va dicendo: "ho questa fascia (nera al braccio) perché mi vergogno di essere uomo quando c'è un femminicidio". Io no, perché non sono mai uomo, sono sempre e solo Carlo De Cristofaro e non mi vergogno per astrazione. Che io sia maschio non cambia la cosa, mi sento responsabile solo di quello che faccio io e non di astrazioni con cui si demonizzano tutti gli uomini. Sarebbe come se una donna si vergognasse di essere donna perché un'altra donna ha assassinato un uomo. Questo ragionare per "generi" fa campare papponi politici, mediatici, giornalisti di ogni genere e dimostrano una personalità pari a zero.
IL DOVERE DI SUICIDARSI
Per benevolenza umanitaria il pontefice della globalizzazione parla di razzismo se per prudenza ti tuteli. Se a Roma si diffonderà il "coronavirus" sapete il perché: portano i malati tutti a Roma allo Spallanzani, li portano alla città militare (Cecchignola), c'è una grande comunità cinese, specie a Piazza Vittorio. Razzista dicono. Io dovrei rischiare di morire per non apparire razzista? Ma andate a fanculo! Ma i sanitari dicono che.. Io mi fido solo di me stesso e decido da solo cosa fare o non fare. Sulla mia pelle sono sovrano assoluto. Il virus è nato in Cina, si è diffuso in Cina, molti contagiati e morti sono cinesi. Ho il diritto di evitare i cinesi! Possono essere contagiati anche altri popoli? Sì, ma non li riconosco facilmente come i cinesi. Le razze si distinguono, anche se gli anti-razzisti lo negano.

martedì 4 febbraio 2020

I BIGOTTI NON BIGOTTI

Il bigottismo è di sinistra e di destra. Il bigotto mette le mani avanti e dice "non sono bigotto", ma si scandalizza della libertà sessuale altrui, il nudo gli fa orrore: corpo demonio, non bellezza. Una ragazza, laureata in psicologia, si spoglia nuda nella web-cam: si dice che è libera, ma con la censura di un'aria scandalizzata. Ci si scandalizza se i giovani nelle discoteche cercano di superare le inibizioni per fare sesso e anziché condannare le inibizioni, si condanna il loro superamento. Ci si scandalizza se le ragazze si scambiano le foto nude, come se il narcisismo del corpo non fosse la prima forma di sessualità giovanile. Non si vergognerebbero se fosse normale: "Si smetta di disprezzare le puttane, allora non avranno più motivo di disprezzare se stesse" (F. Nietzsche-"Framm. post." 88-89-(15,4)).
L'IPOCRISIA DEI BENPENSANTI

Insopportabile! Danno del razzista a chi evita i cinesi e i loro ristoranti, come se non ci fosse la libertà di scelta personale nei rapporti (diritto costituzionale, art. 13, e art. 3 dei diritti dell'uomo). I cinesi sarebbero razzisti con se stessi visto che hanno messo in quarantena 50 milioni di cinesi e un'intera provincia? Cosa possibile solo in uno Stato dittatoriale e retrogrado. La maggior parte dei cinesi di quei luoghi non hanno il virus, però il sospetto spinge a isolarli. Perché un italiano, vedendo un cinese, non ha diritto a tale sospetto? Non si sospetta di altri popoli solo perché non si riconosce la possibile provenienza dell'uomo. Le quarantene, le mascherine sono già razzismo, perché il benpensante, che ritiene un obbligo la globalizzazione, considera razzismo solo il singolo che si tutela?
DALLA RELIGIONE AGLI UFO
Chi non considera l’uomo un essere corporeo, ignora gli altri animali, considera la sua solitudine un'invocazione a Dio. Cani, gatti, rinoceronti, leoni, ecc., i nostri compagni, sono ignorati. I ricercatori di Ufo ragionano come il religioso: “l’uomo non può essere solo nell’universo”, ci sono altre civiltà più sviluppate della nostra. Si nota subito come questo pregiudizio tecnologico nasca dal pregiudizio del cristiano che, come “pura anima”, si sente solo ed estraneo agli animali. Il fanatico scientista vede gli Ufo perché estraneo agli animali, considera vivo solo l'intellettuale: unisce il pregiudizio religioso, per cui l’uomo sarebbe solo (razzismo contro gli animali), con il pregiudizio scientifico-tecnologico, gli extra-terrestri sono anche la proiezione della sua idea di progresso tecnico. Gente malata.

lunedì 3 febbraio 2020

PRESCRIZIONE, BENETTON E SARDINE
La Destra sovranista, anche spalleggiando il M5S, deve tenersi lontana dai corrotti del PD e di FI. I ricconi di FI e PD sono interessati alla prescrizione perché possono pagare avvocati che con cavilli prolungano i processi. Vedi Berlusconi. Non accadrà a Salvini. Per i poveri non ci sarà giustizia. D'altra parte Salvini non può votare a favore della prescrizione perché la legge l'ha approvata anche lui, se dice che è solo del M5S, autorizza il M5S ad abrogare i "decreti sicurezza": diranno sono solo di Salvini.-Il M5S ha ragione nel voler ritirare la concessione ai Benetton: non fare manutenzione viola il contratto. Per di più Benetton, non a caso fotografato con le Sardine, è l'eminenza grigia (globalista) di tutta la sinistra, per questo Renzi lo difende. Votare con il PD sarebbe vergognoso.

domenica 2 febbraio 2020

CONTAGI E VACCINI

Condivido a pieno la seguente affermazione di Nietzsche: "Non si muore mai per opera di altri, ma soltanto di se stessi" (F. Nietzsche-"Crepuscolo degli idoli"-Scorri. di un inattua. 36). Ovviamente si deve escludere il caso di coltellata. L'idea di batteri e virus che provocano contagi e di conseguenti vaccini che difenderebbero da essi nasce dal razzismo sottinteso che anche i benpensanti possiedono nascosto in grande misura. Già l'idea di "portatore sano" dovrebbe smentire il contagio (il protocollo scientifico che lo registra è un'astrazione). La vera causa della propria morte è solo la ricettività personale al morbo. Quindi perché supporre che altri, persone o animali, ci trasmettano il male se non per odio verso gli altri? Nelle epidemie viene a galla quel razzismo che si nega tutti i giorni per ipocrisia.
LA NASCITA DELLA SOCIETA'

La spiega benissimo Nietzsche: "i forti tendono a dissociarsi, quanto i deboli ad associarsi" (F. Nietzsche-"Genealogia della morale" - 3° dis. 18). I deboli stabiliscono così tutti i criteri della società, prima di tutto santificano il numero, solo esso dà loro forza e coraggio, che non hanno. Il numero genera due miti: 1) quello del sapere, che omologa il mondo nell'omogeneità dei concetti, così che si può dire che nella realtà non esiste alcun sapere e l'unico saggio è lo scettico, 2) quello dell'eguaglianza e, per conseguenza, di uguali diritti, cosa implicita nella regola del numero: in matematica 1 è uguale a 1, ma nella realtà nessuno è uguale e ha diritto ad essere uguale agli altri, sia nei diritti che nella durata della vita. Meno male che la morte se ne frega delle regole numeriche della società.
NIETZSCHE FAVOREVOLE ALL'EUTANASIA  
"Il malato è un parassita della società. In una determinata condizione è indecoroso continuare a vivere più a lungo. Il continuare a vegetare in vile dipendenza dai medici e dalle loro pratiche, dopo che è andato perduto il senso della vita, il diritto alla vita, dovrebbe attirare su di sé, nella società, un profondo disprezzo" (F. Nietzsche - "Crepuscolo degli idoli" - Scorribande di un inattuale 36).
"L'uomo dalle idee moderne, questa scimmia orgogliosa, è smisuratamente insoddisfatto di se stesso: ciò è assodato..Si accorge che nessun abito gli si attaglia a pennello alla persona - ed ecco che è tutto un cambiare" (F. Nietzsche - "Al di là del bene e del male" 222-223). I progressisti non sono amanti della giustizia, ma del cambiamento, sono dei borghesi insoddisfatti. Chi cambia per la giustizia non ama il cambiamento per il cambiamento, perché vuole mantenere quel che è giusto o quel gli piace o è naturale, è solo l'insoddisfatto, cioè un malato mentale, che cambia per cambiare, spesso per ingannare.

sabato 1 febbraio 2020

SPERSONALIZZAZIONE

In una pubblicità della Scavolini il cuoco Cracco dice "questa è la mia cucina per te". Ma se è tua, tienila per te. Il problema è che la società della specializzazione ha portato alla follia la divisione del lavoro, distrugge personalità e libertà, fa sostituzioni di persona: il cuoco decide quale è la tua cucina, il poliziotto come ti devi difendere, il politico cosa devi volere o non volere. Con la specializzazione dei professionisti della "pulizia del sedere", stabiliranno loro come ti devi pulire il sedere. Il sapere, identificabile nella divisione del lavoro, nello specialista, nel tecnico, nel professionista, è il veicolo della spersonalizzazione e distruzione della libertà personale, se non si comprende questo, non si è capito nulla della modernità e si è una nullità, Ciò è disprezzabile.