IL NOVECENTO
Nel '900 c'è un soggettivismo personale, uno psicologismo fatto di mondi mentali chiusi e innaturali, come nei manicomi: in cui ogni pazzo era chiuso nel suo mondo privo di realtà. Senza il referente fisico e naturale, tutti parlano e nessuno ascolta quel che dice l’altro. Senza la mediazione del corpo, dei sensi, dei sentimenti, di una carezza, regna la più totale incomprensione, incomunicabilità e solitudine e le masse sono tenute assieme solo da equivoci: “E’ attraverso il Malinteso universale che tutti si mettono d’accordo. Perché, se, per disgrazia, ci si comprendesse, non ci si potrebbe mai mettere d’accordo” (C. Baudelaire - “Il mio cuore messo a nudo” XLII). Parole e razionalità sono incomunicabilità. La comunicabilità avviene fisicamente: con una carezza, un abbraccio (come con gli animali), con sesso e passione.
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