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lunedì 9 dicembre 2019


L'ALTRUISMO COME RAFFINATEZZA DEL PREDATORE 

Con la finzione dell’inesistente, cioè dell’altruismo, il potere, il ricco hanno potuto piegare la resistenza dei sottomessi, facendo loro credere che è morale donarsi agli altri come gli schiavi. Lavorare per gli altri (sottomissione e sfruttamento) e donare agli altri (altruismo) è la stessa logica di spostamento verso un parassita, chi è educato a donare agli altri lavora per gli altri con molta più docilità. L’altruismo è il presupposto educativo alla sottomissione e allo sfruttamento. Quando esce da un ambito strettamente personale (amici, parenti, persone amate singolarmente) è qualcosa di degenerato. Di qui la demonizzazione dell’egoismo, egoismo che è la base medesima della resistenza alla sottomissione e allo sfruttamento, cioè la base stessa della giustizia: “La credenza predicata con tanta testardaggine e convinzione che l’egoismo è cosa riprovevole, ha certamente in complesso recato danno all’egoismo..‘Il tuo egoismo è la sventura della tua vita’, così suonò la predica per millenni” (F. Nietzsche - “La gaia scienza” 328). Demonizzato l’egoismo, ovviamente con l’aiuto dei poveri, popoli e ricchi qui andavano d’accordo: i primi ottenevano qualcosa, i secondi si lavavano la coscienza con un po’ di elemosina, capitava che molta gente finì per accettare l’altruismo come morale, fingendo il disinteresse delle persone donatrici: “Il ‘prossimo’ loda il disinteresse perché per il suo tramite ottiene dei vantaggi” (F. Nietzsche - “La gaia scienza” 21). E’ il classico caso del ricco che giustifica la sua ricchezza donando un piatto di minestra ai miserabili, che ringraziano pure il ricco. La verità è che tale altruismo è la forma più ipocrita e raffinata di egoismo maligno o egocentrismo da predatore, perché con l’esibizione di un poco di di generosità si spoglia quotidianamente la gente del proprio, si legittima la propria ricchezza, ottenuta mediante lo sfruttamento degli altri, quasi fosse una benedizione per i poveri che, così, possono ottenere il piatto di minestra: la sofferenza, la mancanza di qualcuno è l’occasione che fa ladro l’altruista, con un piatto di minestra s’impossessa della vita e della riconoscenza del disgraziato di turno, l’altruismo è una forma predatoria della vita e delle coscienze altrui senza pari: “Quando vediamo soffrire qualcuno, utilizziamo volentieri l’occasione offerta in quel momento per impossessarci di lui: così fa, per esempio, il benefattore o il compassionevole; anch’egli chiama ‘amore’ la bramosia suscitata in un nuovo possesso, e vi attinge il suo piacere, come dall’arridere di una nuova conquista” (F. Nietzsche - “La gaia scienza” 14). Questo egoismo predatorio e narcisistico c’è sempre dietro ogni atto di altruismo disinteressato.  

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