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giovedì 14 gennaio 2016

L'"HYBRIS", O "TRACOTANZA", E LE ADOZIONI OMOSESSUALI

"I Greci antichi con il termine 'hybris' designarono la 'tracotanza', la violenza smodata di chi, incapace di porre alla sua azione un freno nascente dal rispetto dei diritti altrui..varca i limiti di quanto sia retto <qui inteso come 'naturale'>..Questa tracotanza offende direttamente gli dèi..l''hybris' può essere di natura varia. Ogni insistenza in un personale orgoglio che a soddisfazione di una potenza male intesa ci renda poco solleciti del bene altrui, è hybris" (C. Del Grande - "Hybris"). La società moderna è tutta "hybris", ma questa non è una giustificazione per la sua ulteriore estensione. L''hybris' consiste, fondamentalmente, nel voler "superare se stessi", il che diventa, di per sé, una sfida agli dei. In questo senso l'omosessuale che cerca di diventare genitore, in quanto omosessuale, si pone in una posizione di orgoglio posticcio (artificioso, come artificiosi sono l'uso strumentale del seme, l'uso dell'utero in affitto e l'adozione) per equipararsi a ciò che è oltre di lui, cioè la procreatività eterosessuale e naturale. Ho molto rispetto per le persone che, non potendo avere figli, non vogliono avere figli. Ho sempre detestato coloro che vogliono avere quello che, per natura, non possono avere, consiste esattamente in ciò la "tracotanza", cioè l''hybris'. L'avere una pretesa genitoriale è, nell'omosessualità, tracotanza. E' tracotanza anche per il fatto che l'omosessuale, in tal modo, è poco sollecito del bene del bambino. Quest'ultimo, infatti, non è un pacco postale che trova un rifugio adeguato nell'amore di pseudo-genitori (così la superficialità della gente e degli psicologi benpensanti è tutta contenta, mentre occorre ragionare proprio supponendo che i rapporti umani reali, ai quali il bambino andrà incontro crescendo, non sono gestiti da ipocriti benpensanti), ma un essere che avrà rapporti umani esterni alla famiglia: altri bambini, altri genitori, i quali ultimi non sono assolutamente tenuti a pensare che la combinazione di ciò che è innaturale (genitori omosessuali e procreazione) sia poi naturale. Il buon senso di capire ciò, ovviamente, manca alla tracotanza attuale degli omosessuali e all'ipocrita menefreghismo di chi lascia loro spazi che non gli spettano per conformismo "buonista" e per mitologia "egualitarista".





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