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martedì 25 dicembre 2018


LA FALSA INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI 

Nelle migrazioni di europei in paesi disabitati o colonizzati da europei esistevano affinità culturali e interiori che non esistono nelle migrazioni attuali. Non basta un linguaggio comune o una carta d’identità, puri formalismi, per avere un’integrazione e non basta neppure un lavoro o lo studio in scuole italiane (cosa che spesso non avviene). Ce lo spiega Nietzsche: “Non basta..per comprendersi l’un l’altro, che si usino le stesse parole <l’inglese o l’apprendimento dell’italiano>; occorre usare le stesse parole anche per lo stesso genere di esperienze interiori..Perciò gli individui di un unico popolo si comprendono tra loro meglio di quelli appartenenti a popoli diversi.. quando esseri umani hanno vissuto insieme a lungo in condizioni uguali (di clima,..di pericolo, di bisogni, di lavoro, <di cultura; vivere assieme ‘a lungo’ nello stesso territorio>), nasce da tutto ciò..un popolo” (“Al di là del bene e del male” 268). Questo spiega perché ci sono terroristi tra i migranti di seconda generazione, non hanno la stessa interiorità culturale e morale del popolo in cui vivono come mezzi estranei.

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