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lunedì 31 dicembre 2018

31 DICEMBRE: IL TRAMONTO

L'ultimo sole di quest'anno
lento tramonta amico mio,
così, anno dopo anno,
la vita non è che un lento addio.
L'INGUARIBILE MALINCONIA 

Scatta da sola, sarà perché il futuro non mi interessa più. In tv mi imbatto nel film "Gli uomini che mascalzoni" (il titolo piacerebbe alla femministe di oggi, ma il film non lo capirebbero) del 1932, primo film italiano dalla famosa colonna sonora ("Parlami d'amore Mariù"). Vedo una Milano senza traffico, con le macchine di una volta e biciclette, con interni di case della mia infanzia. Allora una gita fuori porta era un evento eccezionale. Il pane per vivere si otteneva lavorando a casa e non dipendendo da misteriosi speculatori mondiali. Vedo De Sica (padre) che somigliava a mio padre, penso che mio padre e mia madre si sono sposati 2 anni prima, nel 1930, penso che mio padre aveva solo 32 anni e ora è morto da 42, penso che il film è di 86 anni fa, che io ho 70 anni, penso a tutto quello che non c'è più

domenica 30 dicembre 2018

STIRNER SULL'UMANITARISMO 
(che l'imbecille di sinistra legga) 

da "L'Unico e la sua proprietà"

"In quella ‘società umana’ che l’umanitario promette non dev’essere assolutamente riconosciuto ciò che l’uno o l’altro ha di ‘particolare’, non deve avere alcun valore ciò che ha carattere ‘privato’..I politici <la borghesia>, proponendosi di abolire la volontà propria del singolo <legge>..non si accorsero che questi <i borghesi> avevano un rifugio sicuro nella proprietà. I socialisti, abolendo anche la proprietà dei beni, non si accorgono che essa ha una sopravvivenza sicura nell’individualità propria di ogni singolo, nelle sue..qualità peculiari. Solo denari e beni costituiscono una proprietà, oppure ogni opinione è qualcosa di mio proprio..? Bisogna allora abolire ogni opinione oppure renderla impersonale. Alla persona non è concessa alcuna opinione, ma invece, come la volontà personale fu trasferita allo Stato <Stato legalista borghese> e la proprietà alla società <Stato socialista>, così anche l’opinione verrà demandata a qualcosa di generale <Stato umanitario, mondiale? La globalizzazione?>"

sabato 29 dicembre 2018

L'ANTI-FASCISMO DEI GAMBERI

Sono convinto che la globalizzazione sta portando a questo (leggete cose dice Stirner degli "umanitari" e capirete) e chi la difende è complice. Mi fanno ridere i cialtroni che, come i gamberi, guardano all'indietro e fanno gli anti-fascisti appena vedono qualche cazzata di simbolo: il vero fascismo planetario che si sta realizzando è la globalizzazione, guardate il presente, non il passato, quando parlate di anti-fascismo.

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LE PRIORITA'

L'Italia, terra vulcanica, è devastata da nord a sud da terremoti che mettono per strada migliaia di persone, ci sono ponti e infrastrutture pubbliche fatiscenti, compresi autobus, metropolitane, acquedotti ecc., c'è una crisi che ha tolto a molte famiglie l'unico stipendio domestico, con tutto questo dobbiamo stare a sentire un deficiente vestito di bianco, che non ha mai guadagnato un soldo di quello spende, una certa sinistra, che antepone l'umanitarismo alla devastazione fisica ed economica dell'Italia, che parlano di razzismo per chi non vuole l'accoglienza oppure dobbiamo stare a sentire i ragioneri-burocrati dell'Europa che ci parlano di deficit, di decimali. L'Italia fa debito? Ma ha sempre pagato i suoi debiti, quale prova hanno che questo non accadrà? Se il consumo interno di prodotti italiani aumenta, le risorse vengono.
ANARCHIA O RIVOLUZIONE 

Cambiare le regole non serve, vanno abolite! Poi si lotta! L'anarchico si ribella, non solo perché trova ingiuste le regole in vigore, ma perché trova insopportabile la regola, il rivoluzionario vuole solo cambiarle. Senza regole non si può vivere obietta chi è abituato ad obbedire. Se si ha senso etico e del limite individuale, non si ha bisogno di regole. Se non si ha senso etico e del limite, le regole verranno aggirate, insabbiate, anzi le regole stesse saranno strumento di violenza. Nietzsche dice che Platone era un rivoluzionario, voleva imporre regole astratte e tiranniche: "Platone..come critico di tutti i costumi..<è> l'antitesi degli uomini ligi all'eticità..pensava di fare per tutti i Greci quel che Maometto più tardi fece per gli arabi: stabilire..il quotidiano modo di vivere di ciascuno" (Aurora 496)

mercoledì 26 dicembre 2018

L’IMPOSSIBILITA’ DELLA MODERNITA’ 

Direte: “ma già esiste!”. Illusi! La modernità nacque con la Rivoluzione francese, allorché i borghesi vollero assumere su di loro il potere e il benessere della nobiltà. Potere e benessere per tutti, questo è il progetto della modernità. Ma la democrazia, o potere per tutti, è un’illusione, comanda solo l’aristocrazia politica dei rappresentanti. Il benessere per tutti è impossibile, perché distrugge la natura e perché per imporlo distrugge la libertà umana. La modernità è un folle ottimismo (potere, benessere) che si reputa senza limiti: “Un ottimismo che si crede senza limiti! <che ha> fede nella felicità terrena di tutti” (F. Nietzsche - “La nascita della tragedia” 18). La società industriale nacque proprio per dare a tutti quel benessere aristocratico che spettava prima solo ai nobili e così nacque il consumismo per tutti, cioè la distruzione del mondo. Ma troppi sono gli uomini e la stessa società industriale realizza profitti, ma non realizza il benessere per tutti. Se statalizzata (socialismo), restringe solo ai burocrati il benessere  e comunque annienta la libertà umana. Di qui l’esercito di soccorritori, soccorritori politici che difendono i diritti dei più poveri, soccorritori missionari che danno il pasto ai bisognosi. Inseguono costoro la “felicità per tutti”. La loro stessa presenza parassitaria (aiutare il prossimo consente il maggiore sfruttamento possibile, chi può opporsi, nella logica della felicità per tutti, alla carità?), conferma che questa felicità non esiste, non esiste perché è impossibile. Non felicità per tutti, ma libertà per tutti, questo è possibile, poi neppure questo garantisce la felicità per tutti.  

martedì 25 dicembre 2018


LA FALSA INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI 

Nelle migrazioni di europei in paesi disabitati o colonizzati da europei esistevano affinità culturali e interiori che non esistono nelle migrazioni attuali. Non basta un linguaggio comune o una carta d’identità, puri formalismi, per avere un’integrazione e non basta neppure un lavoro o lo studio in scuole italiane (cosa che spesso non avviene). Ce lo spiega Nietzsche: “Non basta..per comprendersi l’un l’altro, che si usino le stesse parole <l’inglese o l’apprendimento dell’italiano>; occorre usare le stesse parole anche per lo stesso genere di esperienze interiori..Perciò gli individui di un unico popolo si comprendono tra loro meglio di quelli appartenenti a popoli diversi.. quando esseri umani hanno vissuto insieme a lungo in condizioni uguali (di clima,..di pericolo, di bisogni, di lavoro, <di cultura; vivere assieme ‘a lungo’ nello stesso territorio>), nasce da tutto ciò..un popolo” (“Al di là del bene e del male” 268). Questo spiega perché ci sono terroristi tra i migranti di seconda generazione, non hanno la stessa interiorità culturale e morale del popolo in cui vivono come mezzi estranei.


SCHIAVI DEL LINGUAGGIO  

Dice Nietzsche: “Il linguaggio ha dovuto percorrere tutta la scala delle sue possibilità, per abbracciare il regno del pensiero..allontanandosi in tal modo proprio dalle forti manifestazioni del sentimento..L’uomo non può più farsi conoscere nel bisogno mediante il linguaggio, cioè non può comunicare veridicamente..il linguaggio è diventato dappertutto una forza a sé, che ora con braccia di spettro afferra e respinge gli uomini dove essi non vogliono andare..essi sono presi dalla follia dei concetti generali, anzi dei puri suoni verbali, e in conseguenza di questa incapacità di comunicare..l’umanità aggiunge a tutti i suoi dolori anche la sofferenza della convenzione, ossia del concordare parole ed azioni ma non nel sentimento..sotto questa costrizione, nessuno più può mostrare se stesso, parlare ingenuamente, e pochi possono preservare la loro individualità” (“Considerazioni inattuali” IV, 5). Chi dice che il linguaggio è importante è un politico, un truffatore, esso è incomunicabilità, gabbia mentale del generico e dell’indifferenziato, si comunica con il corpo e il cuore, abbracciando e carezzando chi sia ama, come si fa con il cane, allorché il linguaggio è impossibile.