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giovedì 15 ottobre 2015

COPPIE OMOSESSUALI E COPPIE ETEROSESSUALI “IDENTICHE”? E’ UNA MENZOGNA!


    Quando sento dire dai laici imbevuti di metafisica dell’indifferenziato interiore, cioè drogati dal “pregiudizio di uguaglianza”, che le coppie omosessuali e quelle eterosessuali sono “identiche”, non posso non pensare che stanno mentendo. Stanno negando l’evidenza, come se negassero che il bianco è bianco e il nero è nero. Una tale affermazione si può fare solo ignorando i sensi e la corporeità, visto che la struttura ossea, muscolare, gli organi genitali, i glutei, i seni, le cosce e via dicendo sono assolutamente “diversi” nel maschio e nella femmina. Diversità, ovviamente, che non comporta alcuna valutazione di superiorità o inferiorità, ma solo semplice e naturale diversità. L’affermazione è, dunque, falsa in assoluto. La persona non è un’entità metafisica cristiana fatta secondo il modello interiore protestante, nella persona entra anche il proprio corpo e non è uno “strumento” che si modella come più fa piacere, perché considerare il corpo come uno strumento significa essersi alienati da se stessi. Bisogna amare il proprio corpo come fondamento della propria personalità. Chi dice che coppie omosessuali e coppie eterosessuali sono “identiche” ignora la diversità sessuale e corporea della persona, diversità che viene riconosciuta nelle coppie eterosessuali e non viene riconosciuta nelle coppie omosessuali. Poiché la conformazione fisica dell’accoppiamento mostra che la diversità sessuale e corporea nell’accoppiamento è naturale, mentre quella omosessuale non lo è, ne viene fuori che la coppia omosessuale è innaturale, mentre quella eterosessuale è naturale. La coppia non è un semplice legame affettivo, altrimenti si parla di “coppia di amici”, “coppia di colleghi” ecc.. Si può usare il termine “coppia” per indicare un legame affettivo anche nel caso dell’affetto che c’è tra un essere umano e un cane, perfino tra due banditi. Ora, prescindendo dal fatto che la differenza fisica genera legami affettivi diversi: ad esempio il legame affettivo tra uomo e cane è diverso nel cane e nell’uomo, così come il legame affettivo tra un uomo e una donna è diverso nell’uomo e nella donna, allo stesso modo il legame affettivo tra uomo e uomo e tra donna e donna è diverso nei due casi e tutti e due i casi comportano una diversità affettiva rispetto alle coppie eterosessuali. Infine è diverso anche il legame affettivo tra genitori e figli. Insomma è falso perfino sostenere che tutti i legami affettivi siano “identici” e non vengano influenzati dal fatto di essere uomo, donna, omosessuale, cane, figlio ecc. Viene sempre ignorata la diversità fisica, corporea, individuale e sessuale: “Disprezzano il corpo: lo hanno tenuto fuori del calcolo” (F. Nietzsche - “Frammenti postumi” 1888 - 14(96)). Questi laici sono il prodotto conseguente alla mentalità metafisica interiorista di tipo protestante. Un’interiorità razionalizzata, “cartesianizzata”, perché è chiaro che l’omogeneità con cui trattano i legami affettivi non esiste, il legame affettivo tra un uomo e una donna è sempre diverso rispetto a quello tra un uomo e un altro uomo o a quello tra una donna e un’altra donna, così come è diverso il legame affettivo verso il figlio rispetto a quello verso il proprio compagno di vita. Allo stesso modo è diverso il legame affettivo che c’è tra un essere umano e un cane rispetto a quello che c’è tra due cani. I laici, invece, parlano genericamente di legame affettivo e lo fanno anche in relazione all’adozione dei figli. Per loro i legami affettivi sono tutti uguali. Con questo modo di ragionare si potrebbe consentire perfino l’adozione di un bambino ad opera di una coppia di cani. In fondo i racconti mitologici dell’antichità, che avvertivano la distanza tra uomo e animale come molto minore rispetto a quanto l’avverte la società moderna post-cristiana, ci raccontano di un Romolo e Remo adottati da una lupa.
    Dire, quindi, che le coppie omosessuali e quelle eterosessuali sono “identiche” è una menzogna in assoluto, sarebbe come dire che una coppia di elefanti e una coppia di cani sono identici in assoluto, perché si tiene conto solo di un legame affettivo preso in astratto, cioè ignorando la natura corporea di chi prova il sentimento e la natura corporea di chi riceve quell’affetto. Certamente, vivendo insieme, è chiaro che il bambino si lega da affetto ai genitori adottivi, ma non si può ignorare che il figlio ha anche relazioni con altri bambini. D’altra parte, se si parla di adozioni, partire dal sentimento che nasce dalla convivenza, significa ragionare a rovescio, perché si tratta di stabilire se creare o no quella convivenza. Nello stabilire se creare o meno quella convivenza che potrebbe creare un legame affettivo (ma questo è un evento successivo), bisogna tenere conto anche delle difficoltà del bambino a capire la coppia omosessuale, soprattutto nel paragone che il bambino instaura con i suoi coetanei. Infatti, dato che la differenza corporea tra uomo e donna seguita a persistere, il figlio, quando si compara con gli altri figli (e questo i bambini lo fanno: a volte si sentono trascurati per una caramella data al fratello sì e a loro no), finisce per notare che gli manca un genitore dell’altro sesso, un genitore naturale e che ne ha uno di troppo dello stesso sesso rispetto agli altri bambini. Questi laici, poi, quando i vecchi democristiani gli fanno notare che avere due uomini o due donne per genitori non è naturale, fanno tacere i vecchi democristiani con una “parola d’ordine” fascista, cioè “omofobo”. Questo termine è lecito se viene usato per stigmatizzare un atteggiamento violento, ma se viene usato per far tacere un interlocutore durante un dialogo così detto “civile”, allora il termine assume l’aspetto di una censura, di una violenza fatta da coloro che si ritengono “buoni” a priori, assume l’aspetto di una volontà di far tacere perché ci si trova di fronte ad un argomento scomodo per il quale non si possiede la risposta: cioè quella della naturalezza o meno della coppia omosessuale, specialmente rispetto a un bambino. I vecchi democristiani, che usano schemi critici arretrati, non riescono a rispondere alla censura e questo, nei dibattiti, avvantaggia i laici progressisti che vanno avanti con il loro fanatismo dell’indifferenziato. Occorre una superiore capacità critica per affrontare dei fanatici dell’indifferenziato, questa qui si sta tentando di fornire. La prima cosa da fare è dare del “fascista” a chi, durante una discussione, ti da dell’“omofobo”, tanto per chiarire che si tratta di una censura e non di un verità. Poi, dopo aver ribadito che il corpo provoca differenziazioni nei legami affettivi e che quindi le coppie omosessuali e quelle eterosessuali non possono essere “identiche” da nessun punto di vista, occorre far notare che, anche ad ammettere che gli adulti si rendano conto della possibilità dell’esistenza di coppie omosessuali (ma neppure un adulto sano di mente le vede “identiche” a quelle eterosessuali), i bambini, al contrario, non comprendono l’identità tra coppie omosessuali e coppie eterosessuali. L’identità di esseri con corpi diversi è un processo “astrattivo” che deve ignorare quello che la visione del corpo manifesta. Fino ai 14-15 anni la percezione delle cose che il bambino ha è di ordine fisico e sensoriale. La capacità astrattiva comincia seriamente solo dai 15 anni in su, come dimostra quanto disse Rousseau, che voleva insegnare la religione ad Emilio solo una volta raggiunta la maggiore età, perché, altrimenti, non avrebbe avuto la capacità astrattiva per capire il concetto stesso di Dio. Piaget, ritenuto il maestro della psicologia evolutiva, affermò che la capacità astrattiva non si completa prima dei 14-15 anni. Io stesso, avendo insegnato, ho potuto verificare che a 16 anni non tutti gli alunni avevano completato l’acquisizione di una robusta capacità astrattiva, anche perché è una dote che va bene per la scuola, ma, per molti aspetti, è contro natura. Questo significa che fino ai 15-16 anni un bambino o un ragazzo può vedere e non vedere la presunta identità tra coppie omosessuali e coppie eterosessuali. Anzi, essendo il suo mondo solo quello corporeo, vede che gli altri bambini hanno una madre e un padre e che a lui manca o la madre o il padre. Certo, questo può capitare anche per la morte di uno dei genitori, ma il bambino capisce prima cos’è la morte rispetto all’acquisizione della capacità astrattiva e, in ogni caso, ne soffre, perché, appunto, vede che gli altri hanno tutti e due i genitori e lui no. Non solo, se uno dei genitori si comporterà in modo rovesciato, cioè si ha un uomo effeminato che si lega al padre o una donna mascolinizzata che si lega alla madre, in ogni caso rischia la presa in giro da parte dei suoi amici. In altri termini quello che gli adulti possono ritenere pregiudizi, tra i bambini sono cose normali e non si possono brutalizzare i bambini, cioè non si può pretendere che i bambini ragionino come adulti laici e progressisti. In altri termini è chiaro che i bambini non sanno gestire queste cose e che il mondo dei rapporti infantili è un mondo inevitabilmente parallelo rispetto a quello degli adulti. A meno che non si stabilisca per legge che i genitori passino 24 ore con i loro figli o si arrivi ad una scolarizzazione da caserma per i giovani. Si intravedono soluzione fasciste. Questo quando la migliore educatrice dei giovani è spesso la responsabilità della strada. Proprio questa mancanza della strada fa sì che i giovani siano oggi insicuri e deboli: vivono troppo costantemente in ambienti artificiosi e protetti. Il giovane, quindi, non acquisisce la capacità astrattiva per capire la presunta (in realtà fasulla) “identità” tra coppia omosessuale ed eterosessuale prima dei 14-15 anni, questo significa che fino a tale età non sa gestire un fenomeno che, per altro, non è neppure naturale. La coppia omosessuale, insomma, dovrebbe essere “vietata ai minori di 15 anni”, ancor più di un film porno e del semplice nudo. Si dice che il bambino non sa gestire la sessualità perché la capisce solo dai 18 anni in su (il che pure è falso, visto che ragazzi e ragazze già dai 15 anni la capiscono) e per questo si “vietano ai minori di 18 anni” film porno e visioni di nudità complete, bene la dimensione corporea della sessualità viene compresa dai ragazzi molto prima dell’identità astratta di cui parla il laico che afferma che le coppie omosessuali e quelle eterosessuali sono identiche. Come si può consentire l’adozione alle coppie omosessuali quando la loro equiparazione alle coppie eterosessuali, nella falsa identità, può capirla solo un ragazzo di 15 anni? La verità è che l’adozione da parte di coppie omosessuali dovrebbe essere “vietata” quando riguarda ragazzi inferiori agli anni 15. Con uno slogan “Adozione per le coppie omosessuali? No, vietata con i minori di 15 anni”.


Prof. Carlo De Cristofaro - 15/10/2015    

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