COPPIE OMOSESSUALI E
COPPIE ETEROSESSUALI “IDENTICHE”? E’ UNA MENZOGNA!
Quando
sento dire dai laici imbevuti di metafisica dell’indifferenziato interiore,
cioè drogati dal “pregiudizio di uguaglianza”, che le coppie omosessuali e
quelle eterosessuali sono “identiche”, non posso non pensare che stanno
mentendo. Stanno negando l’evidenza, come se negassero che il bianco è bianco e
il nero è nero. Una tale affermazione si può fare solo ignorando i sensi e la
corporeità, visto che la struttura ossea, muscolare, gli organi genitali, i
glutei, i seni, le cosce e via dicendo sono assolutamente “diversi” nel maschio
e nella femmina. Diversità, ovviamente, che non comporta alcuna valutazione di
superiorità o inferiorità, ma solo semplice e naturale diversità. L’affermazione
è, dunque, falsa in assoluto. La persona non è un’entità metafisica cristiana
fatta secondo il modello interiore protestante, nella persona entra anche il
proprio corpo e non è uno “strumento” che si modella come più fa piacere,
perché considerare il corpo come uno strumento significa essersi alienati da se
stessi. Bisogna amare il proprio corpo come fondamento della propria
personalità. Chi dice che coppie omosessuali e coppie eterosessuali sono
“identiche” ignora la diversità sessuale e corporea della persona, diversità
che viene riconosciuta nelle coppie eterosessuali e non viene riconosciuta
nelle coppie omosessuali. Poiché la conformazione fisica dell’accoppiamento
mostra che la diversità sessuale e corporea nell’accoppiamento è naturale, mentre
quella omosessuale non lo è, ne viene fuori che la coppia omosessuale è
innaturale, mentre quella eterosessuale è naturale. La coppia non è un semplice
legame affettivo, altrimenti si parla di “coppia di amici”, “coppia di
colleghi” ecc.. Si può usare il termine “coppia” per indicare un legame
affettivo anche nel caso dell’affetto che c’è tra un essere umano e un cane,
perfino tra due banditi. Ora, prescindendo dal fatto che la differenza fisica
genera legami affettivi diversi: ad esempio il legame affettivo tra uomo e cane
è diverso nel cane e nell’uomo, così come il legame affettivo tra un uomo e una
donna è diverso nell’uomo e nella donna, allo stesso modo il legame affettivo
tra uomo e uomo e tra donna e donna è diverso nei due casi e tutti e due i casi
comportano una diversità affettiva rispetto alle coppie eterosessuali. Infine è
diverso anche il legame affettivo tra genitori e figli. Insomma è falso perfino
sostenere che tutti i legami affettivi siano “identici” e non vengano
influenzati dal fatto di essere uomo, donna, omosessuale, cane, figlio ecc.
Viene sempre ignorata la diversità fisica, corporea, individuale e sessuale: “Disprezzano il corpo: lo hanno tenuto fuori
del calcolo” (F. Nietzsche - “Frammenti
postumi” 1888 - 14(96)). Questi laici sono il prodotto conseguente alla
mentalità metafisica interiorista di tipo protestante. Un’interiorità
razionalizzata, “cartesianizzata”, perché è chiaro che l’omogeneità con cui
trattano i legami affettivi non esiste, il legame affettivo tra un uomo e una
donna è sempre diverso rispetto a quello tra un uomo e un altro uomo o a quello
tra una donna e un’altra donna, così come è diverso il legame affettivo verso
il figlio rispetto a quello verso il proprio compagno di vita. Allo stesso modo
è diverso il legame affettivo che c’è tra un essere umano e un cane rispetto a
quello che c’è tra due cani. I laici, invece, parlano genericamente di legame
affettivo e lo fanno anche in relazione all’adozione dei figli. Per loro i
legami affettivi sono tutti uguali. Con questo modo di ragionare si potrebbe
consentire perfino l’adozione di un bambino ad opera di una coppia di cani. In
fondo i racconti mitologici dell’antichità, che avvertivano la distanza tra
uomo e animale come molto minore rispetto a quanto l’avverte la società moderna
post-cristiana, ci raccontano di un Romolo e Remo adottati da una lupa.
Dire, quindi, che le coppie omosessuali e
quelle eterosessuali sono “identiche” è una menzogna in assoluto, sarebbe come
dire che una coppia di elefanti e una coppia di cani sono identici in assoluto,
perché si tiene conto solo di un legame affettivo preso in astratto, cioè
ignorando la natura corporea di chi prova il sentimento e la natura corporea di
chi riceve quell’affetto. Certamente, vivendo insieme, è chiaro che il bambino
si lega da affetto ai genitori adottivi, ma non si può ignorare che il figlio
ha anche relazioni con altri bambini. D’altra parte, se si parla di adozioni,
partire dal sentimento che nasce dalla convivenza, significa ragionare a
rovescio, perché si tratta di stabilire se creare o no quella convivenza. Nello
stabilire se creare o meno quella convivenza che potrebbe creare un legame
affettivo (ma questo è un evento successivo), bisogna tenere conto anche delle
difficoltà del bambino a capire la coppia omosessuale, soprattutto nel paragone
che il bambino instaura con i suoi coetanei. Infatti, dato che la differenza
corporea tra uomo e donna seguita a persistere, il figlio, quando si compara
con gli altri figli (e questo i bambini lo fanno: a volte si sentono trascurati
per una caramella data al fratello sì e a loro no), finisce per notare che gli
manca un genitore dell’altro sesso, un genitore naturale e che ne ha uno di
troppo dello stesso sesso rispetto agli altri bambini. Questi laici, poi, quando
i vecchi democristiani gli fanno notare che avere due uomini o due donne per
genitori non è naturale, fanno tacere i vecchi democristiani con una “parola
d’ordine” fascista, cioè “omofobo”. Questo termine è lecito se viene usato per
stigmatizzare un atteggiamento violento, ma se viene usato per far tacere un
interlocutore durante un dialogo così detto “civile”, allora il termine assume
l’aspetto di una censura, di una violenza fatta da coloro che si ritengono
“buoni” a priori, assume l’aspetto di una volontà di far tacere perché ci si
trova di fronte ad un argomento scomodo per il quale non si possiede la
risposta: cioè quella della naturalezza o meno della coppia omosessuale,
specialmente rispetto a un bambino. I vecchi democristiani, che usano schemi
critici arretrati, non riescono a rispondere alla censura e questo, nei
dibattiti, avvantaggia i laici progressisti che vanno avanti con il loro
fanatismo dell’indifferenziato. Occorre una superiore capacità critica per
affrontare dei fanatici dell’indifferenziato, questa qui si sta tentando di
fornire. La prima cosa da fare è dare del “fascista” a chi, durante una
discussione, ti da dell’“omofobo”, tanto per chiarire che si tratta di una
censura e non di un verità. Poi, dopo aver ribadito che il corpo provoca
differenziazioni nei legami affettivi e che quindi le coppie omosessuali e
quelle eterosessuali non possono essere “identiche” da nessun punto di vista,
occorre far notare che, anche ad ammettere che gli adulti si rendano conto
della possibilità dell’esistenza di coppie omosessuali (ma neppure un adulto
sano di mente le vede “identiche” a quelle eterosessuali), i bambini, al
contrario, non comprendono l’identità tra coppie omosessuali e coppie
eterosessuali. L’identità di esseri con corpi diversi è un processo “astrattivo”
che deve ignorare quello che la visione del corpo manifesta. Fino ai 14-15 anni
la percezione delle cose che il bambino ha è di ordine fisico e sensoriale. La
capacità astrattiva comincia seriamente solo dai 15 anni in su, come dimostra quanto
disse Rousseau, che voleva insegnare la religione ad Emilio solo una volta
raggiunta la maggiore età, perché, altrimenti, non avrebbe avuto la capacità
astrattiva per capire il concetto stesso di Dio. Piaget, ritenuto il maestro
della psicologia evolutiva, affermò che la capacità astrattiva non si completa
prima dei 14-15 anni. Io stesso, avendo insegnato, ho potuto verificare che a
16 anni non tutti gli alunni avevano completato l’acquisizione di una robusta
capacità astrattiva, anche perché è una dote che va bene per la scuola, ma, per
molti aspetti, è contro natura. Questo significa che fino ai 15-16 anni un
bambino o un ragazzo può vedere e non vedere la presunta identità tra coppie
omosessuali e coppie eterosessuali. Anzi, essendo il suo mondo solo quello
corporeo, vede che gli altri bambini hanno una madre e un padre e che a lui
manca o la madre o il padre. Certo, questo può capitare anche per la morte di
uno dei genitori, ma il bambino capisce prima cos’è la morte rispetto
all’acquisizione della capacità astrattiva e, in ogni caso, ne soffre, perché,
appunto, vede che gli altri hanno tutti e due i genitori e lui no. Non solo, se
uno dei genitori si comporterà in modo rovesciato, cioè si ha un uomo
effeminato che si lega al padre o una donna mascolinizzata che si lega alla
madre, in ogni caso rischia la presa in giro da parte dei suoi amici. In altri
termini quello che gli adulti possono ritenere pregiudizi, tra i bambini sono
cose normali e non si possono brutalizzare i bambini, cioè non si può
pretendere che i bambini ragionino come adulti laici e progressisti. In altri
termini è chiaro che i bambini non sanno gestire queste cose e che il mondo dei
rapporti infantili è un mondo inevitabilmente parallelo rispetto a quello degli
adulti. A meno che non si stabilisca per legge che i genitori passino 24 ore
con i loro figli o si arrivi ad una scolarizzazione da caserma per i giovani.
Si intravedono soluzione fasciste. Questo quando la migliore educatrice dei
giovani è spesso la responsabilità della strada. Proprio questa mancanza della
strada fa sì che i giovani siano oggi insicuri e deboli: vivono troppo costantemente
in ambienti artificiosi e protetti. Il giovane, quindi, non acquisisce la
capacità astrattiva per capire la presunta (in realtà fasulla) “identità” tra
coppia omosessuale ed eterosessuale prima dei 14-15 anni, questo significa che
fino a tale età non sa gestire un fenomeno che, per altro, non è neppure
naturale. La coppia omosessuale, insomma, dovrebbe essere “vietata ai minori di
15 anni”, ancor più di un film porno e del semplice nudo. Si dice che il
bambino non sa gestire la sessualità perché la capisce solo dai 18 anni in su
(il che pure è falso, visto che ragazzi e ragazze già dai 15 anni la capiscono)
e per questo si “vietano ai minori di 18 anni” film porno e visioni di nudità
complete, bene la dimensione corporea della sessualità viene compresa dai
ragazzi molto prima dell’identità astratta di cui parla il laico che afferma
che le coppie omosessuali e quelle eterosessuali sono identiche. Come si può
consentire l’adozione alle coppie omosessuali quando la loro equiparazione alle
coppie eterosessuali, nella falsa identità, può capirla solo un ragazzo di 15
anni? La verità è che l’adozione da parte di coppie omosessuali dovrebbe essere
“vietata” quando riguarda ragazzi inferiori agli anni 15. Con uno slogan
“Adozione per le coppie omosessuali? No, vietata con i minori di 15 anni”.
Prof.
Carlo De Cristofaro - 15/10/2015
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