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sabato 17 luglio 2021

 NOI FILOSOFI - Noi filosofi siamo più intelligenti dei virologi. Questi ultimi ripetono, come una litania, che, se oggi ci sono meno morti per il Covid, il merito è del vaccino. Non prendono nemmeno in considerazione l'effetto della buona stagione estiva. Nonostante ciò, i morti ci sono, di meno, ma ci sono: sia in Francia, che in Inghilterra e in Italia. Nessuno ci precisa, con esattezza, quanti di questi morti erano vaccinati del tutto e quanti no. Questa mancanza di precisazione nasconde qualcosa? I virologi ci dicono che il vaccino non difende dai contagi, ma dalla gravità della malattia e dalla morte. Ma, se non difende dai contagi, allora ogni vaccinato che prende il Covid è, a sua volta, contagioso. Quindi a cosa servono l'obbligo vaccinale e l'obbligo del "green pass", se il contagio possono trasmetterlo anche i vaccinati? Chi si vaccina, stando ai virologi, non muore, chi non si vaccina rischia. La gente è libera di rischiare o c'è l'obbligo di Stato di non ammalarsi e di non morire? Il contagio lo trasmettono sia i vaccinati che i non vaccinati. Dunque? L'obbligo vaccinale, insito nell'obbligo del "green pass" (che è di un'ipocrisia senza precedenti), quindi è puro sfoggio di autoritarismo e chi lo propugna dimostra di essere anti-democratico (in questo caso più la sinistra che la destra, anche se Macron fa eccezione). Il vaccino è diventato il mantra degli operatori turistici, sportivi, ecc. che, con il green pass, mirano a fare affari, nonostante il vaccino non garantisca affatto di evitare il contagio. Se uno si contagia e muore perché non vaccinato, che gliene frega ai gestori di alberghi e di stadi? La verità è che il "green pass" è diventato una specie di lasciapassare contro il terrore, non un'effettiva garanzia. Un lasciapassare che, però, viola la libertà di alcuni (no-vax) e tormenta la vita di tutti gli altri pecoroni che corrono a fare fare tamponi e anche 10000 vaccini se gli viene chiesto. Un lasciapassare che viola gli articoli della Costituzione.